Alluvione in Versilia

Nel tardo pomeriggio del 19 giugno si cominciò a scavare con tutti i mezzi. A Fornovolasco, a Cardoso e lungo tutta la stretta valle coperta da dieci metri di fango, di pietre e di alberi. Ma di ciò che era stato colpito dalle valanghe prodotte dal diluvio non si trovò niente, nessun corpo, nessun oggetto caro, nessun mobile. Scavando e dragando, ancora la mattina del giorno dopo mancavano all’appello quindici persone e decine e decine di edifici, dei seicento colpiti. La ricerca dei corpi e delle cose durò molto tempo, quanto ce ne volle perché il mare cominciasse a restituirli.
Alla fine il tragico bilancio dell’alluvione fu di 13 morti e un disperso, paesi distrutti e isolati, oltre 3.500 famiglie coinvolte, danneggiate circa 4.000 abitazioni e centinaia di imprese industriali, artigianali, agricole e commerciali, distrutte decine di chilometri di strade comunali, provinciali e della statale Aurelia e interrotta la linea ferroviaria Genova-Roma, nel tratto tra Massa e Pisa.

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