È l’evento conosciuto come il terremoto di Umbria e Marche. L’attività sismica, in realtà, iniziò ad essere avvertita fin dalla primavera, quando una forte scossa colpì il comune di Massa Martana, in provincia di Perugia. Da quel momento in poi l’attività tellurica continuò praticamente ogni giorno, fino ad arrivare all’infausto giorno di settembre. L’epicentro si registrò nel comune di Foligno a una profondità di circa 10 chilometri.
L’evento più tragico si registrò ad Assisi. Gli affreschi di Giotto e Cimabue della basilica erano stati danneggiati dalla scossa notturna e in quel momento si stava svolgendo un sopralluogo per valutare i danni. Improvvisamente, la terra tremò e una delle volte dalla basilica superiore crollò uccidendo sul colpo quattro persone. È rimasta tristemente famosa la torre campanaria del comune di Foligno, nota col nome di «torrino», che, danneggiata dalle precedenti scosse, crollò mentre i vigili del fuoco erano al lavoro per consolidarla.
Notevole, ancora una volta, fu il lavoro dei Vigili del Fuoco e della Protezione Civile che si prodigarono per mitigare gli effetti delle avversità della natura, mettendo la loro opera al servizio dei cittadini.